La leggenda narra che sia stata inventata da un fornaio del paese nel lontano XIV secolo per commemorare la morte della figlia Lucrezia che, stanca di dover sottostare all’orribile legge dello Ius Primae Noctis secondo lo quale tutte le spose dovevano passare la loro prima notte di nozze con il Marchese Doria, si ribellò perdendo la vita ma riuscendo a fermare la tirannia del Marchese.
Da allora la parola “Michetta” sta ancora oggi a definire la verginità e il ventre femminile.
Questo dolce, che si trova fresco tutte le mattine e che ha anche una sua variante a forma di croce (“la Crocetta”), è fatto con farina, uova, lievito, zucchero e olio, è quindi cotto nel forno e, inumidito con una spugna, viene intinto nello zucchero, che così si deposita su di esso.
Dal 2008, inoltre, la Michetta è protetta dalla Denominazione Comunale di Origine, per salvaguardare le caratteristiche produttive e organolettiche di questo antico prodotto, che costituisce un patrimonio di valore economico e culturale per Dolceacqua.
Tutti gli anni, ogni 16 agosto, si vuole celebrare la ricorrenza dell’abolizione dello Ius Primae Noctis con la festa della Michetta, che non è altro che un itinerario per le cantine del paese in compagnia di questo buon dolce, di vino e musica.