Nel lontano ‘400 nascono i “maccheroncini fini fini”: chiamati così perché delicati a tal punto da sciogliersi in bocca.
Sono stati riconosciuti come prodotto tipico tradizionale dalla Regione Marche nel 1998 e trovano origine nel borgo medioevale di Campofilone (AP).
La loro preparazione rispetta una rigida disciplina di produzione, nonostante l’evoluzione tecnologica e il passare delle generazioni.

I Maccheroncini di Campofilone si ottengono grazie alla lavorazione con uova fresche e farina di grano tenero doppio zero (o semola di grano duro), senza che vi sia aggiunta l’acqua.
Le vergare, le massaie in dialetto locale, preparano i maccheroncini sempre secondo tradizione e lavorando con la massima cura la sfoglia (pannella) che si ottiene dalla lavorazione stessa. Una volta pronta la sfoglia, si passa al taglio di fili sottili e alla loro asciugatura su fogli di carta. Questo procedimento così meticoloso affinchè i maccheroncini restino intatti fino al consumo finale.

La pasta che ne nasce è molto porosa e si adatta a sughi come il ragù.
Nel 1964 nasce la Sagra Nazionale interamente dedicata ai Maccheroncini: tre giorni per degustare questa specialità, richiamando circa 15.000 visitatori da tutta Italia.
Per salvaguardare la tipicità di questo prodotto, nel 2008 nasce l’Associazione Produttori dei Maccheroncini di Campofilone, ottenendo, inoltre, il riconoscimento comunitario IGP.

SOURCE: Maira Marconi, www.passionepesce.it