Dopo nove mesi intensi e ricchi di appuntamenti, partiti a Marzo 2015, venerdì 20 novembre si è concluso il Food Innovation Program (FIP), primo master internazionale di secondo livello svoltosi a Reggio Emilia dedicato a cibo e innovazione. Durante la cerimonia di chiusura sono stati presentati i progetti degli studenti, realizzati in team negli ultimi sei mesi. Il Food Innovation Program è un master promosso da Unimore (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia), Institute For The Future di Palo Alto (IFTF) e Future Food Institute (FFI) di Bologna, con il supporto di I Love Italian Food ed il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna, Expo Milano 2015, Confindustria Emilia-Romagna, Federalimentare e Legacoop. Tra i sostenitori vi sono Reggio Emilia Innovazione (REI) e la Fondazione Pietro Manodori della Cassa di Risparmio di Reggio Emilia. Il successo dell’iniziativa ha consentito di dare il via alla seconda edizione del master, Food Innovation Program 2.0, che comincerà a settembre.
FIP ha ospitato 20 studenti, provenienti da 11 diversi paesi del mondo, che hanno seguito un programma intenso e innovativo durato oltre 600 ore, sotto la direzione di Sara Roversi (FFI) e Matteo Vignoli (Unimore) che hanno selezionato gli oltre 15 professori e docenti accademici provenienti da 7 prestigiosi atenei internazionali. Gli elementi distintivi di questo modello educativo sono stati il Design Thinking e Future Foresighting, rispettivamente diretti dal Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria (DISMI) di Unimore e dal Institute For The Future di Palo Alto, California.
Parte delle attività si sono tenute nell’OffiCucina, ideata da Francesco Bombardi appositamente per il Food Innovation Program e che si aggiunge così ai numerosi laboratori di Reggio Emilia Innovazione. OffiCucina è uno spazio ibrido a metà tra un’officina e una cucina, in cui grazie a strumenti di ultima generazione come laser e stampanti 3D, gli studenti hanno potuto sperimentare sul campo le teorie apprese in aula. I corsi di cucina e gli approfondimenti sono invece stati guidati dalla chef Marta Scalabrini e gli esperti della Congrega dei Liffi.
Nel corso dell’anno le lezioni del FIP sono state anche realizzate in versione “mobile”, grazie a un attrezzato food truck che ha fatto diverse tappe sul territorio emiliano romagnolo.
Lezioni teoriche in aula, pratica in laboratorio e sperimentazione diretta sul campo, un innovativo approccio educativo che ha permesso agli studenti di sviluppare una conoscenza completa della food innovation, in modo da potersi inserire in maniera competitiva in questo settore professionale in grande espansione in Italia e nel mondo, soprattutto in Emilia Romagna, la food valley del nostro paese.
Per il Food Innovation Program “On The Road”, progetto co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna, gli studenti sono stati coinvolti in esperienze come “Meet the Founders”, “Food is a Conversation” e “Book Tasting”, per un totale di oltre 50 sessioni che hanno affrontato tematiche sperimentali ed innovative. Un esempio su tutti, il corso tenuto da Tommaso Codolo di dron-emoticons, con cui gli studenti del FIP hanno fatto volare un drone per i corridoi del Palazzo dei Musei, un drone che in futuro potrebbe venire utilizzato per consegnare cibo, medicine e ogni altro elemento utile all’uomo in situazioni di emergenza o di crisi.
FIP è stato anche coinvolto come protagonista in due hackathon che hanno riunito oltre 400 persone di 18 nazionalità diverse, per affrontare i problemi relativi all’alimentazione da diversi punti di vista, seguendo con attenzione tutta la filiera agroalimentare. Gli hackathon hanno affrontato tematiche relative alla comunicazione, la malnutrizione, la fame e il diritto alla terra, coinvolgendo oltre 30 partnership e creando 40 prototipi. L’ultimo hackathon, Feeding Fair – hacking malnutrition, lanciato ad Expo Milano 2015 lo scorso 23 settembre: un grande successo che ha visto la partecipazione di quasi 200 persone provenienti da tutto il mondo.
Tante anche le attività di cross-pollination che hanno coinvolto gli studenti FIP, come lo scambio interculturale con l’Università Tongji in Cina, ma anche la partecipazione ad importanti fiere di settore come la Rome Maker Faire e la London Food Tech Week. Nella capitale romana i fippers si sono aggiudicati, tra gli oltre 700 espositori, uno dei sei “Maker of Merit Blue Ribbons”, grazie alle live performance innovative da loro gestite, cha hanno visto attività come la stampa in 3D di cioccolato e aceto balsamico.
Oltre alle lezioni di OffiCucina, escursioni del territorio e spedizioni internazionali, negli ultimi sei mesi gli studenti FIP hanno lavorato in team su quattro sfide proposte dai partner Barilla, Alce Nero, CAAB e WikiExpo. Tra le sfide proposte c’è anche WikiExpo (wikiexpo.org), il progetto co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna e presentato ad Expo alla presenza del Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina: si tratta di un aggregatore di contenuti crowd-sourced che terrà memoria di tutti gli eventi svolti durante Expo Milano 2015. Un tentativo ambizioso volto a creare un “sapere” nuovo e che ad oggi ha tracciato 7000 eventi, suddivisi in 29 aree tematiche. Il direttore Matteo Vignoli ne ha spiegato il funzionamento e i risultati in diretta Rai durante l’incontro “Expo dopo Expo: le eredità di Milano 2015” all’Auditorium di Expo Milano il 10 ottobre.
La realizzazione del Food Innovation Program è stata possibile solo grazie alla collaborazione congiunta di Unimore, Institute for the Future, Future Food Institute, Regione Emilia Romagna, Departments of Sciences and Methods for Engineering, Reggio Emilia Innovazione, Fondazione Pietro Manodori, Aretè, Bologna Business School, CIS, Food Tank, Food Tech Connect, Google Food Team, IFOA, IndicodECR, Pause – L’atelier dei Sapori, Barilla, Coop Nordest, Alce Nero, Saclà, Mars, Coopbox, Nuova Castelli, Havi Logistics, Kamer, IMA, Smeg, Angelo Po, Alessi, Dquid, PalmDesign, Moving Walls, Paderno, Stilla 3D, Workline, Nuovamacut, I love Italian Food, WWLAB, You Can Group.