Carmine D’Elia: un italiano nato e cresciuto a Palermo e ora proprietario della Pizzeria la “Pergolà” a Kaufbeuren (Germania), risponderà alle nostre domande in una breve intervista:

1. Come nasce la tua passione per la pizza?

All’età di 3 anni ho preso per la prima volta tra le mani l’impasto di mia madre e cuocevo le mini-pizze nel forno a legna che avevamo a casa. Ricordo che mia madre mi accarezzava la testa e diceva: “Sei tale e quale a mio padre”. Era uno dei primi pizzaioli del 1900 nella zona di Salerno a Cava dei Tirreni ed era da tutti conosciuto come “Don Ferdinando il Pizzaiolo”. Il tabacchino del nostro quartiere, “Biagio”, mi dice sempre che il nonno cucinava le pizze per le nobili case napoletane, perché le sue erano le più buone.

2. Se dovessi descriverti con una pizza, quale sceglieresti fra le tante?


Come tutte le cose semplici, sceglierei la “Margherita” con un buon Pomodoro San Marzano, mozzarella Fior di Latte, un ottimo Olio d’Oliva extravergine e Basilico. Questa è la mia pizza, semplice ma con tutto.

3. Tradizione o innovazione. Che cosa scegli per realizzare le tue pizze?

Tradizione: un impasto a lunga lievitazione e lavorato con tanta cura. Per me è importante offrire al pubblico un ottimo prodotto, digeribile e salutare. Per i tedeschi il punto di vista riguardo alla pizza è diverso: più sono gli ingredienti, più alta è la richiesta. Allora abbiamo deciso di rivoluzionare lo stesso punto di vista:
la semplicità della pizza, con l’alta qualità.

4. Parlaci della tua pizzeria. Com’è nata e quali saranno i progetti futuri?


La mia pizzeria nasce per difendere la Vera Pizza Napoletana e i valori dell’Arte Culinaria italiana – cosa che molti connazionali non hanno fatto in tanti anni all’estero. Voglio far conoscere e educare il popolo 
tedesco a queste specialità, già apprezzate in tutto il Mondo.

5. Qual è la pizza preferita dai tuoi clienti?

Sempre di più la Vera Pizza Napoletana.

6. Pensi mai di tornare in Italia?

Adoro l’Italia. Come tutti gli emigrati penso di tornare a casa solo nel caso in cui se la classe politica italiana trovi il coraggio di cambiare e di non pensare solo alle loro tasche ma di impegnarsi in una nuova politica, pulita e sincera.
Si dice “chi sa cucinare, sa anche governare”. Si vede che tanti dei nostri politici non sanno cucinare. Anche la politica è un arte al servizio del popolo.

Grazie a: Pizza Napoletana