Un giorno ero all’estero nel ristorante di un hotel a cinque stelle ed ero in attesa di un “improbabile” risotto ai porcini, e nel tavolo vicino al mio, quattro uomini d’affari conversavano animatamente in tedesco.
Due camerieri arrivarono e servirono loro due piatti di spaghetti con le cozze e due risotti di mare. O almeno era così che menu li descriveva.
Il piatto si presentava con le cozze separate dalle loro conchiglie che nuotavano in una salsa rossastra. Sopra gli spaghetti, come guarnizione, c’erano due cozze con le loro conchiglie e la solita e inappropriata spolverata di prezzemolo riccio.
Entrambi i risotti erano di un colore rossastro e pieni di economico calamaro gigante. Si potevano vedere alcuni scampi ma non c’era traccia di altro pesce. Sopra il risotto e come decorazione c’erano due cozze con le conchiglie gialle e l’onnipresente prezzemolo riccio.
Insomma, due rivisitazioni della nostra cucina veramente scadenti!
Il culmine di quel pranzo arrivò quando i quattro clienti domandarono ai camerieri il Parmigiano Reggiano.
E come in un film horror il manager del ristorante si precipitò al loro tavolo portando il formaggio richiesto (se fosse Parmigiano Reggiano, Grana Padano o Parmesan, non lo sapremo mai).
Nella cucina italiana l’uso del Parmigiano Reggiano sopra i piatti di pesce è considerato assolutamente una barbaria e del peggior gusto possibile.
Per noi italiani rappresenta quasi un atto di vandalismo culinario sia per il piatto a base di pesce che perde il suo carattere distintivo, sia per il Parmigiano Reggiano che a cui non si dà la degna giustizia.
I manager di ogni ristorante dovrebbero, secondo la mia opinione, diplomaticamente spiegare ed educare i clienti non italiani.
Quello che bisogna dire è che l’uso del formaggio non è appropriato e rischia di compromettere il gusto del piatto irrevocabilmente stesso e del prodotto caseario.
Tratto da Fettuccine Alfredo, Spaghetti Bolognaise & Caesar Salad di Maurizio Pelli.
Per info: The Culinary Clinic by Maurizio Pelli.