Aceto Balsamico di Modena deve la sua esistenza alle caratteristiche ambientali specifiche della zona di Modena e Reggio Emilia, combinate all’esperienza del fattore umano.

Il termine “Balsamico” è stato utilizzato per la prima volta nel 1747 e deriva da i suoi antichi usi terapeutici. Oggi come allora, le “batterie” di botti di legno sono un numero dispari sempre superiore a 5, con capacità diverse e disposte in ordine decrescente. 
Per continuare l’azione dei batteri acetici-acido, botti sono coperti solo da un panno.


Il legno utilizzato per le botti è di castagno, rovere, gelso, frassino, ciliegio o ginepro; a seconda del tipo di legno usato l’aceto acquisisce un sapore diverso.

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