Luigi Falanga, Amministratore Delegato di Falanga, una rinomata azienda di dolci siciliana, il cui pistacchio croccante ha di recente vinto il Vassoio d’oro per il Miglior nuovo prodotto dolciario dell’anno a Cibus, racconta all nostra Food Ambassador Francine Segan la sua passione per il cibo Made in Italy.
I suoi prodotti artigianali (biscotti siciliani, pistacchio siciliano e creme di mandorle, panettoni e torte) hanno un successo strepitoso negli USA: in poche settimane sono stati sold out su Fresh Direct, un famoso rivenditore online nella zona di New York.
1) Nove parole per presentarti.
Carismatico, amante della buona cucina, imprenditore, entusiasta, positivo, appassionato di storia, siciliano, padre, marito.
2) Qual è l’episodio che ha dato vita alla tua passione per il cibo?
Io mi ritengo un privilegiato, poiché sono nato in una parte dell’Italia che ha una storia fatta di millenni legata al cibo.
La cultura culinaria ti viene trasmessa in casa, da piccolo vedi il papà, i nonni e la mamma che passano ore ed ore in cucina per preparare dei piatti che poi ti rimangono nella memoria, e che piano piano vuoi realizzare tu stesso per emulare loro e per poi personalizzare e condividere quei piatti con i tuoi amici.
Qualsiasi dolce in Sicilia, anche quello più semplice, ha un prezioso collegamento con la storia, la mitologia, la religione e persino con l’astronomia.
3) Qual è la ricetta italiana che più ti rappresenta?
Essendo Siciliano, devo scegliere i Cannoli, uno dei dolci siciliani più famosi al mondo.
4) Chi cucina a casa tua?
E’ un hobby che amo condividere con mia moglie. C’è una perfetta alchimia tra di noi e i nostri amici si contendono i nostri inviti a cena o a pranzo che non hanno nulla da invidiare ai migliori ristoranti della città.
5) Qual è secondo te il più grande luogo comune degli stranieri sulla cucina/sul cibo italiano?
Le persone che vivono fuori dall’Italia, pensano che gli italiani si cibino solo di pasta e pizza. La cucina italiana è varietà, specialmente se pensiamo alla regionalità. Ogni regione cucina un prodotto, abbina gli ingredienti e il gusto a suo modo .
6) Relativamente al fenomeno “Italian Sounding”, quali potrebbero essere secondo te le soluzioni per combatterlo?
– Costruire un grande brand comune che certifichi il vero Made in Italy (con un logo riconoscibile)
– Educare le persone a riconoscere il cibo italiano di qualità
– Introdurre sanzioni internazionali per il cibo di scarsa qualità che obblighi quindi tutti i produttori alla ricerca dell’eccellenza.
7) Tre parole per descrivere il cibo italiano all’estero.
Non autentico, non controllato e costoso
9) Quanto è importante per te il cibo/vino Made in Italy?
Il cibo Made in italy dovrebbe essere più controllato e tutelato nel mondo. Rispetto alla tecnologia e ad altri settori, il buon cibo italiano e il vino italiano sono strettamente legati alla tradizione e alla terra più che semplicemente all’innovazione.
Grazie alla nostra italian food Ambassador Francine Segan per questa meravigliosa intervista.