Si è tenuto il 19 Marzo l’appuntamento dei 100per100 Italian Talks dedicato al mercato giapponese, con sei relatori d’eccezione che hanno condiviso la propria visione sulle nuove dinamiche dell’export del made in Italy in Giappone. 

Un’edizione digitale dei Talks raccontata attraverso un format frizzante e innovativo, firmato da I Love Italian Food, che prevede altri quattro appuntamenti nel corso del 2021. 

“Ad un anno dall’inizio della pandemia, tutti abbiamo cambiato abitudini, è cambiato il modo di comunicare e sta cambiando anche il modo di fare export. Il Giappone rappresenta il quinto Paese per esportazione dei prodotti made in Italy, ma per diffondere i prodotti e il cibo italiano, è sufficiente il solo concetto di made in Italy? Oppure servono nuove strategie? Da qui il perché di questi Talks: proporre visioni e punti di vista su come migliorare l’export dei prodotti italiani sul mercato nipponico.”  afferma Alessandro Schiatti, Amministratore Delegato di I Love Italian Food. 

Moderata da Stefania Viti, giornalista e nipponista, la conferenza è stata il palcoscenico per il lancio di nuove possibili strategie di diffusione del Made in Italy in Giappone. 

Ad aprire le danze Tiziana Alamprese, Direttrice Marketing del gruppo FCA Giappone, una vera rappresentante dell’Italia e dell’italianità. Alamprese, da 16 anni nel gruppo automobilistico italiano, racconta dell’importanza di utilizzare il Made in Italy come icona di riferimento per il posizionamento dei propri brand e la contaminazione culturale fra Giappone e Italia come asse portante. Gli investimenti sul digitale e sul sociale sono l’arma vincente per ottenere un forte vantaggio competitivo, soprattutto in fase pandemica. Il segreto per conquistare il Giappone? Secondo Tiziana Alamprese è “la costruzione di una presenza online costante, rassicurante e culturalmente affine al target, coinvolgente e virale sui social media”. 

Segue l’intervento di Salvatore Cuomo, imprenditore, ristoratore e chef italiano noto in Giappone come “The Pizza Man”. Nel suo intervento, racconta come la pandemia abbia cambiato, tra le altre cose, la comunicazione con i clienti, così come con lo staff. L’impossibilità di viaggiare con la stessa frequenza di prima, infatti, lo ha costretto a mettere in campo nuove soluzioni, sfruttando per fortuna la tecnologia a disposizione. Una forte necessità di adeguarsi a questo cambiamento, che ha portato da un lato alla diffusione del lavoro remoto e, dall’altro lato, al necessario e conseguente sviluppo del delivery. Con lo smart working, infatti, sempre più persone usufruiscono di questo servizio al punto che “è fortemente desiderato un potenziamento di questo settore, che sta diventando uno sbocco vitale con cui rilanciare le attività di ristorazione”. È un messaggio di speranza dunque quello di Salvatore Cuomo, che invita tutti, anche i produttori italiani, a sfruttare le opportunità di questo momento e a imparare a convivere con il Covid. 

A rappresentare il mondo del vino, grande eccellenza del made in Italy, Shigeru Hayashi, primo sommelier professionista giapponese in Italia ed esperto di vini italiani, che con la sua società Solo Italia si occupa di import per il settore. Dopo aver presentato il contesto storico giapponese da cui, a partire dagli anni Settanta, si sviluppa l’importazione dei prodotti italiani, Hayashi evidenzia che il vino italiano rappresenta ancora solo il 20% del vino importato in Giappone. Infatti, nonostante l’ampio numero di ristoranti italiani, ci sono ancora dei limiti all’affermazione di questi prodotti sul mercato nipponico. Vista la situazione complessa e inasprita dalla pandemia, Shigeru Hayashi lancia un messaggio di incoraggiamento: da un lato suggerisce a  produttori e importatori di “trasformare questa situazione in opportunità, sviluppando prodotti adatti al consumo domestico”. Dall’altro lato, suggerisce anche ai giapponesi di abbinare il vino italiano ai cibi che abitualmente consumano in casa, soprattutto in questo momento in cui sono diminuiti i consumi fuori casa.  

La conferenza prosegue con l’intervento della Dottoressa Erica Di Giovancarlo, Direttrice dell’Ufficio ICE Italian Trade Agency di Tokyo. Il quadro del mercato giapponese descritto dalla Dottoressa Di Giovancarlo è quello che vede, a partire dal 2019, l’entrata in vigore degli accordi di libero scambio tra Unione Europea e Giappone, accordi che naturalmente hanno dato un grande impulso anche al made in Italy. Tuttavia, l’anno della pandemia segna un meno per il settore agroalimentare italiano, che perde posizioni con un calo del 7,6%. Nel suo intervento, Di Giovancarlo segnala però che se da un lato si registrano cali per prodotti come il vino e i formaggi, la pasta e le conserve di pomodoro hanno dato invece ottime performance. Infatti, “il settore agroalimentare nel 2020 ha dimostrato la capacità di continuare a crescere nonostante la situazione drammaticamente complicata” afferma la dottoressa Di Giovancarlo. Lo dimostrano anche le numerose attività di ICE per supportare i produttori italiani: dall’appena concluso Foodex, che ha visto la partecipazione di 100 aziende italiane, agli incontri B2B con i buyer, dalle collaborazioni con la GDO, agli eventi, che presto ripartiranno anche in presenza.

È poi la volta di Pio D’Emilia, giornalista e scrittore, inviato per Sky TG24 in Asia. 

Nel suo intervento sottolinea le forti similarità che avvicinano l’Italia e il Giappone, soprattutto a livello gastro-culturale, a partire per esempio dalla valorizzazione delle materie prime. Proprio questo rigore verso i prodotti e le preparazioni, che accomuna italiani e giapponesi, ha consentito al Giappone di ospitare ristoranti di cucina italiana di altissimo livello, anche quando a guidarli sono professionisti locali, e non italiani. “Questo dà la misura del perché i giapponesi siano così attratti dai nostri sapori, dalle nostre presentazioni, dal nostro modo di mangiare, che è anche uno stile di vita.” afferma Pio D’Emilia che conclude il suo intervento menzionando anche l’interscambio produttivo che lega i due Paesi.

Conclude i Talks l’intervento di Miciyo Yamada, giornalista, scrittrice e assaggiatrice di olio d’oliva riconosciuta dal Mipaaf. Yamada si focalizza proprio sul mondo dell’olio d’oliva, spiegando come le importazioni di questo prodotto in Giappone abbiano registrato un aumento anche durante la pandemia. Il popolo giapponese, infatti, è molto attento al concetto di healthy ma, con le nuove abitudini in termini di consumi fuori casa, non può venir meno l’importanza di strumenti come lo storytelling e il branding per far conoscere ancora di più i prodotti made in Italy e trasmettere le giuste nozioni. 

Da una ricerca è emerso infatti che “la seconda cucina che i giapponesi preferiscono dopo quella giapponese, naturalmente, è quella italiana”, quindi è necessario sempre di più che i produttori italiani utilizzino media e linguaggi giapponesi per rivolgersi ai consumatori locali e trasmettere la conoscenza sui prodotti. 

Quest’edizione giapponese dei 100per100 Italian Talks ha riportato quindi un quadro complesso con visioni eterogenee in merito alle strategie per migliorare l’export made in Italy in Giappone. A comporre il quadro, non solo gli interventi dei relatori, ma anche i messaggi di dei sei Consorzi di Tutela che hanno sostenuto l’iniziativa di I Love Italian Food: il Prosecco DOC, il Lambrusco, l’Asiago, il Gorgonzola, il Taleggio e il Pecorino Sardo. Tutte realtà che nemmeno il Covid-19 è riuscito a fermare e che hanno deciso di guardare oltre la pandemia e di investire proprio sull’export. Grande speranza anche da parte dei partner dei Talks, come la Camera di Commercio Italiana in Giappone e la Fondazione Italia Giappone, ma anche dai media partner Italianity, Garage Pizza e italiani.it. 

VIDEO IN ITALIANO

日本語のビデオ

100per100 Italian Talks sono un progetto realizzato grazie al sostegno di: Consorzio di tutela della DOC Prosecco, Consorzio Tutela Lambrusco, Consorzio per la Tutela Formaggio Asiago, Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola DOP, Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Sardo, Consorzio Per La Tutela Del Formaggio Taleggio.

In collaborazione con Italianity, Garage Pizza, italiani.it e Kibo e con il patrocinio di ITA Italian Trade Agency e Camera di Commercio Italiana in Giappone.