L’acqua, com’è noto, è un elemento fondamentale per la vita. Il tema della sostenibilità ambientale, ovvero del peso che le attività umane riversano sull’ecosistema del pianeta, tocca anche l’imbottigliamento e la produzione dell’acqua minerale, per la quale l’Italia detiene il record mondiale del più alto consumo pro capite.

Nel corso dell’ultimo decennio sempre più produttori hanno investito massicciamente in ricerca e sviluppo per diminuire l’impatto delle attività verso l’ambiente.
All’inizio gli sforzi dei produttori si sono concentrati su un minor uso di plastica “tradizionale”, ovvero il PET (polietilene tereftalato), con una riduzione percentuale di peso e nuovi design dei contenitori. 
In una fase più avanzata si è passati all’uso di plastiche rigenerate, ovvero provenienti da sistemi di raccolta e riciclo del PET.

Il passaggio più rivoluzionario ha visto l’introduzione della cosiddetta plastica vegetale biodegradabile, che deriva dalla fermentazione degli zuccheri delle piante anziché dal petrolio, così riducendo i gas serra e abbattendo l’emissione di CO2 nell’ambiente.
Un altro importante aspetto riguarda la sostenibilità degli stabilimenti, più moderni, più efficienti, più automatizzati, dove l’uso di fonti energetiche rinnovabili sta prendendo sempre più piede.

Ogni fase del processo, dal soffiaggio alla stampigliatura dei lotti, dall’applicazione dell’etichetta alla costruzione del fardello, offre il suo contributo in termini di risparmio energetico.
L’ultimo passaggio davvero rivoluzionario riguarderà la logistica e le spedizioni sul territorio: ma si tratta di una questione di strutture, soprattutto per quanto riguarda il trasporto su rotaia, che dovrà essere sviluppata a livello nazionale negli anni a venire.


Thanks to Acqua Sant’Anna