Quanto alla cultura, sicuramente non bisogna farsi sfuggire l’occasione di essere a due passi da Monte Sant’Angelo. Da poco riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, era anticamente la tappa finale della Via Sacra Langobardorum. La sua particolarità è quella di offrire un’esperienza mistica indimenticabile perfino per chi non è credente. Per chi è devoto, invece, il tour non può non passare per San Giovanni Rotondo: qui il culto è quello di Padre Pio. I più tradizionalisti preferiscono fare tappa al vecchio Conventino che ospitava il santo, i modernisti non disdegneranno l’imponente chiesa nuova progettata da Renzo Piano.
Arriviamo, quindi, al sospirato terzo aspetto, il più apprezzato in questa sede: il cibo. E qui bisogna partire da un presupposto: la cucina pugliese sarà anche povera d’origine, ma è ricchissima di varietà e di ricette che spaziano dal mare alla terra.
Da non perdere:
– il caciocavallo alla brace;
– il caciocavallo podolico;
– la bruschetta;
– i taralli;
– la focaccia pugliese;
– i panzerotti;
– la paposcia;
– la purea di fave con la cicoria;
– le cozze ripiene;
– le melanzane e peperoni ripieni;
– le ostie chiene (ovvero ripiene).
Una volta chiarito che cosa non bisogna farsi mancare assolutamente se si viene a fare un giro sul Gargano, bisogna naturalmente dire dove si possono reperire i migliori esemplari di queste specialità locali. Il consiglio logistico è di alloggiare a Vieste per poi spostarsi nei paesi limitrofi per assaggiare le specialità del territorio. Vieste è il centro più grande; nel locale mercatino, peraltro molto pittoresco, si possono trovare un po’ di specialità da riportare a casa come souvenir, come le olive, l’origano, le trecce d’aglio e i capperi del Gargano.
PHOTO: Viaggiare in Puglia, www.viaggiareinpuglia.it