Nato dalle mani di una “razdora”, tipica massaia contadina e vera regina del focolare domestico emiliano, l’erbazzone è espressione della cultura gastronomica della provincia di Reggio Emilia.
In origine il suo nome era “scarpasòun”, espressione dialettale che faceva riferimento ad una ricetta contadina che prevedeva l’uso del fusto bianco della bietola, detto scarpa. Successivamente è diventato “erbazzone” (grande torta d’erba), ad indicare chiaramente gli ingredienti base con cui è composto il suo ripieno.
La sua pasta azzima che avvolge il ripieno dimostra una contaminazione da parte della cultura ebraica: in città, infatti, gli Ebrei erano particolarmente numerosi e ad essi si devono molte specialità culinarie locali.
Il primo a metterlo in vendita fu il forno del ghetto, nel centro di Reggio Emilia. Da lì si
diffuse in tutta la città e successivamente in tutta la provincia.

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Photos by Marek Thi