Quando si parla di tradizioni antiche per descrivere l’arte della lavorazione del Culatello, non si fa a sproposito.

Già nel 1332, infatti, al banchetto di nozze di Andrea dei Conti Rossi e Giovanna dei Conti Sanvitale, gli invitati ebbero l’onore di assaggiare alcuni Culatelli, recati in dono agli sposi; qualche anno dopo, i Pallavicino offrirono omaggi di Culatello a Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano.

Il Culatello affonda le sue radici nella memoria storica della cultura contadina, che ancora oggi resiste nei casolari di Colorno, Busseto e Zibello: il Culatello è patrimonio e ricchezza di quel particolare pianura nebbiosa vicino al grande fiume Po: in realtà, è il clima stesso che rappresenta un fattore determinante per il corretto invecchiamento di questo salume.

L’arte di fare Culatello è stata tramandata per generazioni ed ospita in sé la storia di una terra, la tradizione della sua gente e il clima particolare.