La storia della chizza reggiana è molto legata a quella dell’erbazzone e comparve a partire dal 1800, quando i panettieri cominciarono a proporre una variante ripiena dello gnocco, in cui l’impasto veniva ripiegato a tortello e farcito con salumi, verdure o formaggio.

Oggi ne esiste anche una versione più leggera, in cui si utilizza la sfoglia in alternativa alla tradizionale frittura nello strutto.

Si narra che nei primi decenni del ‘900, nel ghetto ebraico di Reggio Emilia, in via dell’Aquila, il fornaio Federico Sacerdoti detto Salamein, facesse delle chizze così buone da meritarsi apprezzamenti e recensioni sulla stampa internazionale.