La piantumazione dei castagni sull’Appenino Reggiano si deve a Matilde di Canossa, che adottò questa misura per porre rimedio all’estrema indigenza degli abitanti dei colli, spesso soggetti a carestie e penurie di cibo. Da quel momento la castagna, prima esclusiva assoluta della casta nobiliare e dei suoi banchetti, divenne un ingrediente onnipresente della cucina povera delle terre emiliane, soprattutto tra la gente di montagna, dove divenne presto un elemento pressoché essenziale.

La facilità di conservazione e l’elevata versatilità di questo prodotto, permisero il suo riutilizzo in una grande varietà di ricette, dolci e salate. Nel territorio reggiano, Fritloc e Castagnaccio sono le preparazioni più note ed apprezzate, frutto di una lunga tradizione tramandata gelosamente di madre in figlia sino ad oggi. I Fritloc sono frittelle a base di marroni e zucchero, versione tipicamente autunnale delle classiche frittelle di carnevale.
Il Castagnaccio Reggiano invece è un dolce da forno dove la farina di castagne è abbinata a uvetta e pinoli. Una tradizione simile si ritrova anche in Liguria e sulle colline toscane, dove però l’impasto veniva aromatizzato con abbondante rosmarino.
La provincia di Reggio può vantare la coltura di una varietà rarissima e pregiata, la Castagna di Marola, cui ogni anno, nel periodo autunnale, vengono dedicate fiere e manifestazioni.