Con il nuovo secolo questo liquore iniziò a perdere fama, poiché venne diffusa la notizia che l’ingrediente segreto era estratto da un insetto, la cocciniglia, che contribuiva a rendere l’alchermes di un color rosso vivo. Iniziò a consumarsene di meno anche perché ritenuto troppo sciropposo e troppo colorato.
L’alchermes è un liquore composto da alcol puro, zucchero acqua, cocciniglia (il cui corpo essiccato e ridotto in polvere fornisce una sostanza rossa fortemente colorante, che da sempre viene impiegata nella preparazione del liquore), scorza di arancia, acqua di rose e numerose spezie, quali cannella, garofano, chiodi di garofano, vaniglia, cardamomo, fiori di anice. Ciò che più caratterizza l’alchermes è il colore rosso intenso, dovuto alla cocciniglia; è un liquore sciropposo, molto dolce, dall’odore gradevole. La gradazione alcolica dell’alchermes si aggira tra i 21-32%.
Il metodo di preparazione è ancora quello artigianale, secondo la ricetta codificata dalla tradizione. Le spezie sono messe a macerare in alcool per ottenere la cosiddetta “tintura”, a cui verranno aggiunti l’acqua distillata di rose, la scorza (o i fiori) d’arancia, lo zucchero e il composto colorante ottenuto con la cocciniglia. Il tutto viene mescolato e messo ad affinare in botti di rovere per circa sei mesi. Seguono quindi la filtrazione e l’imbottigliamento, che precedono immediatamente la messa in commercio.
Secondo le consuetudini classiche, l’alchermes ha un impiego importante in gastronomia e in pasticceria, come elisir colorante e aromatizzante. Si usa ad esempio nella preparazione della mortadella di Prato e serve per insaporire le pesche di Prato, la zuppa inglese, il rotolo ripieno al cioccolato e molti altri dolci.