Si è tenuto lo scorso 26 giugno, presso il Summer Fancy Food Show a NYC, nello stand della Regione Emilia-Romagna, il Talk a cura di I Love Italian Food Associazione Culturale, dedicato all’Emilia-Romagna e alle sue eccellenze. 

Moderata da Francine Segan, scrittrice e food historian esperta di cucina italiana, la tavola rotonda ha dato voce a quattro rappresentanti del made in Italy negli Stati Uniti: Dino Borri, General Manager Eataly USA, Michele Casadei Massari, Executive Chef Lucciola NYC Restaurant e Brand Ambassador del Parmigiano Reggiano negli Stati Uniti, Cesare Casella, Presidente dell’Associazione Italiana Chef New York, e Stefano Secchi, Executive Chef di Rezdora NYC Restaurant. 

Quattro punti di vista differenti, tutti legati dallo stesso obiettivo di condividere con il pubblico di professionisti presenti in fiera, la nuova forte tendenza che sta attraversando il mercato statunitense: una smisurata passione per la Food Valley. 

A introdurre il talk i saluti istituzionali da parte di Alessandro Schiatti, Presidente di I Love Italian Food Associazione Culturale, e di Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura, Agroalimentare, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna. 

La cucina italiana non esiste” afferma Alessandro Schiatti, “ma è la somma straordinaria di tante cucine locali e regionali. Ed è proprio per valorizzare le migliaia di prodotti tipici italiani che è sempre più importante raccontare le storie della nostra terra, le filiere e le cucine tradizionali dei territori. Per questo siamo lieti di collaborare con la Regione Emilia-Romagna e di aver organizzato questo Talk dal titolo “Made in Emilia-Romagna”, che ha proprio l’obiettivo di promuovere gli straordinari prodotti della Food Valley, dando voce ad alcuni dei protagonisti del made in Italy qui a New York, per comprendere come diffonderli sempre meglio sul mercato nordamericano.”

Dopo il saluto dell’Assessore Mammi, Francine Segan ha dato il via alla tavola rotonda con i quattro protagonisti. 

“I produttori sono gli artisti e i prodotti sono le opere d’arte” descrive così Dino Borri le eccellenze dell’Emilia-Romagna, mentre racconta come negli ultimi 13 anni sia aumentata la domanda di prodotti provenienti dalla Food Valley nel retail e soprattutto nei punti vendita di Eataly, di cui è manager negli USA. 

È poi la volta di Michele Casadei Massari, che negli ultimi anni ha acquisito sempre più notorietà, diventando ambassador del Re dei Formaggi: il Parmigiano Reggiano DOP. Lui, che in Emilia Romagna ci è nato, entra nel cuore dei presenti non solo con un poetico racconto della sua Bologna che quasi teletrasporta chi lo ascolta in una passeggiata sotto i portici, ma portando l’attenzione sugli attualissimi problemi sorti in Romagna a seguito della violenta alluvione che ha colpito la regione, causando enormi danni anche alle coltivazioni e ai prodotti agroalimentari della zona. 

La tavola rotonda prosegue con il punto di vista di chi gli chef li rappresenta, Cesare Casella, Presidente della maggiore associazione di chef italiani del nord America – AICNY. Il suo è un racconto che dimostra come, non solo nel retail, ma anche nella ristorazione, la presenza dei prodotti della Food Valley sia incrementata negli ultimi anni. Oggi, sempre più ristoratori, non solo quelli che hanno chef di origini emiliano-romagnole, conoscono e utilizzano i prodotti autentici. Proprio quei prodotti di cui Chef Casella racconta durante i suoi insegnamenti presso la scuola di cucina ALMA.

Infine, prende la parola un altro chef, Stefano Secchi, che non vanta natali emiliano-romagnoli, ma che nella Food Valley ha trovato il suo mentore e la sua maggiore formazione professionale. Specializzato nella pasta fresca emiliana, tanto da aver chiamato il suo ristorante newyorkese “Rezdora” (una stella Michelin). 

Ricordi d’infanzia, citazioni felliniane, immagini di paesaggi emiliano-romagnole ma, soprattutto, il buon cibo è ciò che più di ogni altra cosa è emerso come fil rouge dei racconti della Food Valley che, è il caso di dirlo, sta facendo davvero innamorare tutti gli americani.