Grazie all’abbondanza di risaie nei territori della Bassa, il riso divenne ben presto un ingrediente molto utilizzato tanto nella cucina nobile che in quella popolare. In questo caso, proprio perché la ricetta prevede l’utilizzo di carne di piccione, accessibile solo ai ceti più abbienti, possiamo a tutti gli effetti parlare della Bomba di Riso come un piatto nobile, nato nel Rinascimento a cavallo tra il XVI ed il XVII secolo.

La preparazione tradizionale è la medesima di quella odierna: un involucro di riso cotto in forma di pasticcio veniva rosolato e dorato a fuoco lento, per poi essere farcito con formaggio e carne di piccione, precedentemente cotta in burro e spezie. Si narra che Elisabetta Farnese (1692 – 1766), Regina di Spagna, ne fosse particolarmente ghiotta, tanto che il suo primo Ministro, Cardinale Giulio Alberoni, di origine emiliana, ordinava che la Bomba di Riso presenziasse sulla tavola reale ogni giorno.

Nonostante la consistenza del piatto lo renda più adatto alla stagione autunnale o invernale, la tradizione vuole che la Bomba di Riso fosse preparata in occasione della festa della Madonna del 15 agosto, ricorrenza importante in cui persino i popolani si concedevano la degustazione di questo piatto, pur apportandovi qualche modifica, tipicamente reggiana: il piccione era infatti sostituito da un ragù di porcini e carne di manzo e maiale, più accessibile anche agli strati meno abbienti.

Thanks to: Chef Andrea Medici, Osteria in Scandiano